L’Italia non è solo una nazione ricca di testimonianze materiali del passato, come monumenti o opere d’arte, ma è la culla di una cultura con una ricca diversificazione su base territoriale. Anziché essere un elemento di divisione, la consapevolezza di appartenere a una nazione che offre così tanta varietà culturale dovrebbe essere una spinta verso un’azione comune colta a preservarne il valore. Pur nel rispetto della tradizione, sarebbe auspicabile riuscire anche a sapersi adeguare alle moderne necessità, senza per questo perdere la propria identità.
Monumenti e musei
Le città d’arte ricevono la visita di milioni di turisti ogni anno, di provenienza locale e straniera. È importante che le strutture museali non siano solo preservate con cura, ma anche adeguate a un mondo che cambia. In questo senso, è lodevole l’opera di dotare i musei di rampe per l’accesso di disabili, oppure di audioguide multilingue per favorire la comprensione della storia delle opere d’arte anche a coloro che provengono da una diversa cultura. Gli scambi tra musei e le mostre temporanee permettono poi di poter ammirare anche opere di artisti italiani che, per ragioni di carattere storico, risiedono abitualmente in gallerie che si trovano al di fuori dei confini nazionali.
L’opera dell’UNESCO
Per l’UNESCO, la pace tra i popoli e la loro cultura sono valori da preservare. Attualmente, l’Italia ospita più di 50 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, classificandosi così prima al mondo per numero di siti riconosciuti da questa importante organizzazione. In più, il nostro Paese è anche sede di ben 15 patrimoni immateriali della cultura. Si tratta di un importante traguardo per l’Italia, che dimostra il valore della sua unicità e apporto alla conservazione della cultura mondiale.
Cos’è la cultura immateriale
Se il riconoscimento del Colosseo come sito di interesse storico a livello mondiale è di facile comprensione, il concetto di cultura immateriale forse merita, per essere compreso, qualche esempio, non tanto per giungere a una definizione, ma piuttosto per capirne il forte impatto a livello sociale. Ad esempio, tra le tradizioni iscritte presso l’UNESCO, risultano la dieta mediterranea, l’arte dei pizzaioli, la transumanza e il know how della liuteria cremonese, così come anche la tradizione dei pupi siciliani e la ricerca e preparazione del tartufo.